Thursday 12 June 2008

Peak Oil - Il Buio Degli Anni Luce



Il petrolio sta per finire. Tempo massimo due o tre anni - ma probabilmente prima, credo verso la fine del 2007 - i pozzi non basteranno a soddisfare la domanda mondiale.

Dopo succederà un grandissimissimo casino. Io questa cosa non la sapevo, non avevo mai sentito parlare di Peak Oil, nè di Hubbert Peak; sapevo vagamente che il petrolio non sarebbe durato in eterno ma non pensavo che il fattaccio fosse dietro la porta. Ma un amico mi mise la pulce nell'orecchio e cominciai ad indagare su Internet. Mi lessi e guardai di David Goodstein "Out of Gas, The End of the Age of Oil". "Oil, the party is over" dell'ottimo Richard Heinberg. "A Crude Awakening". "The end of Suburbia". "Crude Impact". Gli autori tutti esperti geologi ed esimi scienziati. Raggelanti. Ebbi incubi per un paio di notti.

Alcuni dati.

1000 miliardi di barili sono le riserve mondiali stimate. Altri 1000 ce li siamo già bruciati. Un barile sono 159 litri. Il consumo attuale è di 25 miliardi all'anno, quindi i conti sono facili, altri 40 anni di festa prima del buio. Boh vabbè non mi preoccupo, in 40 anni avremo il tempo di migrare verso fonti alternative: solare, eolico, fissione e fusione nucleare, ecc. Oh poi che me frega, l'importante è che io me la goda, io sono un edonista, del futuro dell'umanità dopo che io son morto lascio che si preoccupino preti e comunisti.

Balle. Una delle balle meglio raccontate nella Storia, insieme a quella dell'11 settembre. Vediamo perché.

Le riserve reali sono inferiori almeno del 25%; molti paesi estrattori hanno esagerato la consistenza delle loro riserve perché l'OPEC assegna le quote di estrazione in base alle riserve, quindi soprattutto gli arabi hanno barato per potersi intascare piu' soldi possibili subito. Curiosamente, nonostante la continua estrazione, nessun paese rivede le sue riserve al ribasso...finanza creativa!

Poi, ammesso e non concesso che le riserve siano quelle dichiarate, non si tiene conto del fatto che il petrolio facile è ormai andato, rimane quello difficile da recuperare. E' come le ciliege su un albero, prima uno raccoglie le piu' facili, ad altezza d'uomo, e poi arrabbattandosi con scale e inerpicandosi sui rami va a prendere le altre... ma ad un costo moooolto superiore, tanto che alla fine ne lasci sempre un po' con la scusa che anche gli uccelli devono pur mangiare. Il petrolio del futuro sarà sempre piu' a profondità maggiori, di qualità piu' scadente, in luoghi difficili in termini di accessibilità e condizioni climatiche, con rendimenti di lavorazione sempre piu' scarsi.

Quasi tutti i giacimenti del mondo sono in declino di estrazione - Ghawar, la madre di tutti i giacimenti, in Arabia Saudita, sta già declinando. Quasi tutti tranne l'Iraq. Il petrolio irakeno era l'ultima frontiera semi vergine, il petrolio piu facile da estrarre. Mica scemi gli americani.

Il 65% del petrolio sta nel Medio Oriente. Le riserve degli USA sono già praticamente esaurite. Nel 1950 un geologo americano, Hubbert, fece due conti e dichiarò che ben presto il petrolio americano avrebbe "peak out", arrivato ad un massimo di estrazione per poi declinare; in gergo tecnico questo viene chiamato "Hubbert peak", o "Peak Oil". Questo avvenne con una precisione sconcertante. Coloro che avevano chiamato Hubbert di pazzo visionario - i Ferrara e Fede americani, orifizi di scarico delle menzogne di regime - dovettero mangiarsi il cappello.

Il 95% dell'energia che usiamo viene da petrolio, gas e carbone. Ogni caloria del nostro cibo prende 10 calorie di petrolio. L'obesità dell'occidente trasuda di petrolio.

Il petrolio e' lo schiavo dell'umanità, solo grazie al petrolio noi che viviamo nei paesi industralizzati abbiamo una qualità di vita che in passato era possibile solo per i pascià, il petrolio lavora per noi, 1 barile di petrolio costa 3 dollari per estrarre ed è energeticamente equivalente a 25000 ore di lavoro umani. L'abolizione della schiavitù è avvenuta in concomitanza all'apparire di fonti energetiche fossili - solo perché non era più energeticamente competitiva.

Il petrolio è il nostro Dio, la nostra religione. La domenica invece che andare al tempio andiamo ad adorare le creazioni del petrolio nei nuovi templi, i Supermercati. Siamo una generazione drogata di ottani. Premiamo l'acceleratore della nostra automobile e ci sentiamo Semidei.

Il petrolio ha fatto sorgere e crollare imperi. Gli USA hanno vinto la seconda guerra mondiale grazie alle loro immense riserve, Hitler mandò le truppe tedesche al massacro a Stalingrado pur di conquistare il petrolio del Mar Caspio. La disperata guerra sovietica in Afghanistan fu l'ultimo tentativo del regime per assicurarsi il petrolio per sopravvivere. Il sistema Sovietico e' crollato nel 1989 perché la loro produzione era diminuita e le esportazioni non rendevano abbastanza di fronte alla competizione spietata della Arabia Saudita, persuasa dagli USA a svendere il proprio petrolio proprio per minare gli USSR.

Le ultime frontiere: Mar del Nord, Alaska, Polo Nord, Siberia. La produzione del Mar del Nord sta declinando, e nel 2020 non ce ne sarà più. Gli altri posti pongono grossi problemi logistici, e le riserve sono grandi ma non fantastiche. Per la Siberia, Giappone e Cina si stanno facendo la guerra fredda per convincere la Russia a concederne lo sfruttamento. In Africa, quasi tutto il petrolio (Nigeria, Ciad, Cameroun) è sotto controllo americano. Nel Mar Caspio, è battaglia aperta fra USA, Cina, Europa e Russia, ma comunque le riserve non sono eccezionali. L'Arabia Saudita viene corteggiata dalla Cina, che pure cerca di intrufolarsi in Iran. Una guerra fredda e' in atto per assicurarsi il controllo delle ultime energie rimanenti sul pianeta. Una guerra che inevitabilmente diventerà atomica, fra Cina e USA, dopo che gli USA si saranno mangiati l'Iran. Non c'è abbastanza energia per tutti. Qualcuno deve soccombere, e come sempre sarà il più debole.




La scoperta di nuove riserve di grandezza importante sono sempre piu improbabili.

Le alternative:

- carbone: e' molto più inquinante del petrolio, perché emette pura CO2, ed energeticamente molto meno efficiente

- solare: per sostituire il petrolio ci vorrebbe una superficie di celle fotovoltaiche grandi come 2/3 dell'Italia. Impensabile.

- vento: economicamente interessante solo in poche parti del globo

- nucleare: occorrerebbero altre 10mila centrali - costosissime - e comunque l'uranio esistente durerebbe 10-20 anni

- bioenergia: non ce l'ho molto chiara, ma temo che sia solo un palliativo, e comunque produrre biomasse costa energia, tanta. Intanto il prezzo del granturco è salito del 20% perché lo si usa per produrre biocarburante... quindi la povera gente tira la cinghia, si abbattono piu foreste per piantarci mais... no, mi spiace, non e' una soluzione.

- idrogeno: la piu grande mistificazione del secolo, l'idrogeno e' solo un veicolo di energia - tra l'altro pericolosissimo in caso di esplosione, vedi Zeppelin. Non e' assolutamente una fonte di energia. Chi ha messo in giro questa leggenda metropolitana voleva solo confondere le acque.

- risparmiare energia al consumo, questo si... smettere si usare l'automobile, che e' il modo piu' inefficiente di spostarsi, a favore della bicicletta che invece è meravigliosa... diventare vegetariani, perché la carne costa moltissima energia per essere prodotta... coibentando meglio le case e tenendo la temperatura piu bassa... comprare roba prodotta localmente per un consumo locale... eliminando gli eserciti e le parate militari... eliminare gli imballaggi... vivere più per l'essere che per l'avere... vedi la Decrescita Felice di Pallante

- eliminare inefficienze nel sistema di produzione e distribuzione - il 40% - credo - dell'energia mondiale viene dispersa alla produzione e nel trasporto

Il mondo politico: hanno praticamente tutti le mani in pasta, solo alcuni anziani politici in pensione, i "rinnegati", dicono apertamente che siamo sull'orlo della catastrofe, tutti i politici in carriera recitano la parte di "tutto va ben madama la marchesa" che il Potere Petrolifero chiede loro.

Quando si comincio' ad estrarre petrolio nel 1850 al mondo vi era 1 miliardo di persone. Oggi sono 6.5 miliardi. Secondo le stime questo pianeta senza petrolio puo' dar da mangiare al massimo a 1.5 miliardi di persone - alcuni dicono 0.5. L'elevata produttività dei campi è dovuta soprattutto a fertilizzanti fatti a colpi di petrolio. Ma allora gli altri 5 miliardi? Io non dico niente, la sola parola e' troppo terribile per essere pronunciata.

Quando accendiamo una lampadina, quel filo elettrico che la alimenta va a pescare al fondo di un giacimento in Medio Oriente. Lo stesso computer che sto usando va a petrolio.

L'intero sistema e' costruito sul paradigma dell'energia a buon mercato: le città sono immense, moltissima gente vive fino a cento chilometri dal posto di lavoro. Il modello urbanistico americano basato sui Suburbia residenziali andrà totalmente in crisi. In verità tutto andrà in crisi. Io sono già in crisi. Mi sto chiedendo davvero cosa fare della mia vita, adesso che so che sta per scoppiare la terza guerra mondiale, la guerra del petrolio. Si vive alla giornata, senza piani per il futuro, perché davvero il futuro potrebbe non esistere, o essere cosi' drammaticamente diverso dal presente che ogni progetto e' illusione.

I media ovviamente non parlano di Peak Oil. La disinformazione e' intenzionale, permetterà di prevenire il panico di massa e di dare la colpa della recessione agli arabi o ai cinesi, nascondendo il problema di base che il petrolio e' finito.

Ormai guardo tutti in termini di petrolio, ogni cosa mi chiedo quanto petrolio sia costata; mi chiedo io stesso quanto petrolio sono costato, sicuramente almeno dieci volte piu' di mio nonno che d'inverno si riscaldava con la legna che lui stesso raccoglieva nei campi e che all'estero, in Albania nel 1915, ci e' andato solo perché ce l'han spedito in guerra.

Cerco di convincermi che la vita andrà avanti, anche in un mondo tormentato come quello che ci aspetta; cerco di illudermi pensando che comunque i bambini continueranno a giocare e gli uccelli a volare... ma non posso che sentire una profonda angoscia al pensare alle immense sofferenze di una umanità nella caduta libera prossima ventura, prima che troveremo un altro punto di equilibrio magari fra 200 o 1000 anni, chi lo sa.... mah non so, spero di riuscire a vedere tutti i film di Toto', me ne mancano pochi ormai. Per il resto, lotterò comunque e sempre per un mondo migliore, pur sapendo che non verrà mai, non durante la mia vita.

8 comments:

mauriziodaniello said...

Tutto esatto, salvo che per dare corrente all'Italia occorre solo 50KmQ di pannelli fotovoltaici, il resto e dato da dighe e altro come la geotermia.
50kmQ non sono tanto sono solo 1/5 dei tetti Italiani verso sud.
Noi importiamo energia dalla Francia SOLO per via delle TANGENTI prese al tempo, NON abbiamo nessuna necessità per farlo.
Dopo la notizia buona ecco la cattiva :
Dimentichi che tutto il materiale che vedi è fatto di petrolio es: La plastica è petrolio, la chimica tutta è petrolio, il COMPENSATO si può dare solo con le colle derivate dal petrolio, ecc.ecc. !
Dunque tutto il sistema industriale crollerà !

Anonymous said...

Sei riuscito ad esprimere quella che è anche la mia immensa angoscia con parole che non sarei riuscita a trovare.
Complimenti, è un bellissimo pezzo anche se molto triste.

Sandro kensan said...

@ maurizio

50Kmq non danno molta energia elettrica, facendo due calcoli con il silicio più costoso, il monocristallino, rendimento 13%, vien fuori che in Italia si possono produrre mediamente 10 terawattora di energia all'anno mentre il consumo è di 340 terawattora all'anno.

Poi il costo di 50 Kmq di pannelli è elevato, pensando a 5 euro per watt si ha un costo pari a 32 miliardi di euro che sono un paio di finanziarie per produrre il 3% dell'energia elettrica che è una modesta parte di tutta l'energia consumata in Italia.

Comunque meglio che nulla ma a un costo elevatissimo.

mauriziodaniello said...

Vero, chiedo venia, mi basavo su calcoli sbagliati di un altro tizio, che poi era anti-fotovoltaico.


Questo punto è solo quantità e possiamo fare 1500Kmq (suolo desertico e/o inutilizzabile Italiano 1600km2 fonte: servizio cartografico italiano) e per il prezzo siamo ben distanti dalla finanziaria (possiamo anche richiedere aiuti UE in fondo perso) basti pensare che sono spesi per le “politiche per l'economia” 18,3 miliardi di euro nel 2002 (fonte: newes.camera.it e Cnel, 387 miliardi di euro le entrate stimate per il 2002 ), dunque ben distanti ma possibili da tirar fuori, anche dato il fatto che qui non si parla di 10 pannelli sul tetto ma d'enorme quantità, dunque il prezzo scende di un decimo come minimo e di fattore 100 come normale (bustarelle permettendo) e non bisogna tirarli fuori tutti anticipati (come in costruzione di un ponte) ma in corso d'opera, inoltre salvo la manutenzione NON esiste spesa combustibile e spesa per la sicurezza per ben 30anni (fin 90, ma le rese scendono drasticamente) e le spese manutenzione vengono fatte in casa dando da mangiare interamente agli italiani, dunque soldi che si ritrovano nelle tasse Italiane salvo la spesa dei pannelli fotovoltaici che non sono in maggior parte Italiani .

mauriziodaniello said...

pezzo mancante :

Ma questo svilupperebbe un'industria Italiano per il fotovoltaico (altre assunzioni di personale) senza contare che se preferiamo i pannelli Tedeschi, per la nota legge d'economia, questi soldi essendo in UE gireranno anche in Italia, cosa impossibile nel caso di acquisto d'uranio o petrolio e scarsa nel caso di carbone.
Ricordiamoci di sottrarre anche le tasse del protocollo di Kioto

Ciao

vernetto said...

ragazzi, sono cose molto interessanti quelle che dite, ma penso che se le postate sul forum di Crisis (http://forum.crisis.blogosfere.it/index.php) della bellissima e bravissima Debora Belli le leggono piu persone... questo e' un blogghino piccolino piccolino, senza una grande comunita'...

Sandro kensan said...

@ pierre
da quando Debora ha pubblicato l'intervista a Lester Brown tutti a dire che è bellissima...:) Ma nel video lei si vede bene?

@maurizio
iconti teorici che facciamo sono un po' ristretti infatti 150 mila ettari di pannelli fv sono un territorio enorme ma che però è molto più grande poiché intorno al pannello deve esserci spazio libero, poi se non vengono messi tutti in Sicilia occorre ancora più spazio perché il numero di ore di sole è circa 1800 in Sicilia, 1500 a Roma e 1300 al nord.

Insomma il fv occupa moltissimo terreno agricolo e pianeggiante, difficile pensare a quasi 1 milione di ettari non agricoli.

mauriziodaniello said...

Si teorici, infatti in situazione reale occorre un mix d'energia alternativa che permette di gestire meglio il tutto evitando sorprese come "nuvoloso su tutta la penisola", ricordiamo: eolico, mini-idro, geotermia, e anche il risparmio energetico è una "fonte" in quinto sperperiamo il grosso dell'elettricità.
Lo spazio libero tra i pannelli ? Serve raramente e allora si può usare il sistema usato negli archivi, ovvero scalare di una posizione una fila creando lo spazio libero oppure (il mio preferito) il pannello fotovoltaico ad inseguimento solare si può ruotare di 350 gradi ed essere (l'operatore viaggia sotto i pannelli) mantenuto dal basso.

Ciao