Wednesday 25 June 2008

La Regina Boudica

L'astronave della Regina Boudica atterro' rimbalzando sull'erba del prato;
la regina non vedeva il pianeta Terra da millemila anni e le aveva preso una botta di nostalgia.
Ricordava un pianeta tutto verde e blu, brulicante di fantastiliardi di ingeniosissime creature colorate e tutte diverse fra di loro. Da bambina la Regina aveva passato giornate sulla Terra a contemplate tutta quella bellezza, a comporre poesie e disegnare animali e piante. Quelli sulla Terra erano stati forse i giorni più belli della sua vita. Anche nel lusso del suo palazzo sul pianeta Papalla, fra gli ori e i cerimoniali di corte, la Regina continuava a pensare all'incanto del paradiso Terrestre.
Due Papallesi stesero un tappeto rosso sulla rampa di discesa, la Regina scese tre passi ondeggiando alla Vanda Osiris, e poi si fermò di botto il naso all'aria:
"Sniff! E che è sta puzza? Poffarre, si direbbero idrocarburi incombusti..."
Un militante di Greepeace che passava in bicicletta la mise al corrente di tutto, dei combustibili fossili, del global warming e via discorrendo.
"Chi è che comanda qua? Lo voglio qui, a rapporto, immediatamente!"
Il presidente Clinushama, avvisato del fatto, la bombardò con tutta la potenza nucleare del suo Impero, ma la Regina Boudica non era scema, aveva innalzato lo scudo zagarolico e lo fregò.
Tremando come un paperotto bagnato, il Presidente si presentò davanti a Boudica.
"Il global warming e' tutta colpa dei terroristi islamici!", strillò.
"Cazzate!"
"E' colpa dei comunisti e dei giudici corrotti!"
"Stronzate!"
"E' colpa dei cinesi e degli zingari!"
"Minchiate!"
Boudica allungò un tentacolo, afferrò Clinushama, lo sollevò divincolante per aria, e lo depositò sul sellino di una bicicletta stazionaria collegata a un generatore.
"Terrestre, con l'energia che produci, pomperemo la CO2 sotto terra, va bene? Adesso tu pedali lì finchè te lo dico io, e darai l'esempio al tuo popolo".
Le emittenti TV dell'Impero presero a trasmettere notte e giorno l'immagine del Presidente che pedalava, sudato e con la cravatta penzoloni.
"Sudditi, fate come me, dulce et decorum est salvare il pianeta", diceva a denti stretti ai giornalisti.
I sudditi dell'Impero fecero a gara per imitare la TV e il loro Presidente; nacquero dei tornei internazionali di pedalata ecologica, poi le olimpiadi antiCO2.... nessuno consumava più cazzate inutili, ormai la pedalata occupava le energie e il tempo libero di tutto un popolo. La gente si trovava la domenica in piazza, chi faceva la calza, chi la Settimana Enigmistica, chiaccherava cantava e pedalava. Pian piano il piano sortì il suoi effetto, e la CO2 in eccesso venne pompata via e la puzza di Idrocarburi svanì.
In alcuni villaggi africani venne montato uno schermo TV, con un volontario dei Peace Corps a pedalare per azionarlo; i ragazzini guardavano il Presidente pedalare e si rotolavano dalle risate. La Regina Boudica decise di restare sulla Terra, non si fidava troppo del Presidente.
E vissero tutti felici e contenti.

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